L’ANGOLO FILOSOFICO-SPIRITUALENEWS

ETERNITA’ E NATURA

Per guarire si deve ritornare a fluire nella natura. Questo per noi è il vero ritorno alla natura: osservarla e ricominciare a rispettarla, comportandoci come lei ci mostra nel suo eterno ritornare, perché attraverso i suoi cicli, ogni cosa è stata creata in modo sempre più paziente, lento, materiale e sensibilmente percettibile. Dopo ogni inverno torna la primavera, dopo ogni notte toma il mattino, dopo ogni luna toma il sole, dopo ogni seme toma il frutto. Noi chiamiamo questa cosa immortalità: dopo ogni morte, la natura toma sempre alla vita. Noi siamo certi che essa non sia altro che un’opzione che non possiamo che scegliere.
Ci siamo solo messi in modalità stand-by, in attesa di ricordare che in effetti non abbiamo via di scampo ad essa, dato che siamo arrivati dall’eternità del ritorno.
Invece l’umanità considera come unica legge irremovibile proprio il suo opposto, ossia la morte (oltre che le tasse…). Tanto è stata efficace la tecnica di depistaggio di cui siamo schiavi, che ora siamo convinti della non esistenza dell’immortalità, anche se essa altro non è che la prerogativa necessaria a permettere che la nostra vita possa aver avuto inizio.
È come se avessimo paura di ricordare che non siamo altro che estensioni del divino immutabile che esercita il suo potere onnipotente attraverso l’esercizio delle sue stesse leggi su se stesso.
La paura nasce dall’aver smesso di lasciare che la natura più profonda dell’uomo si discostasse da ciò che, senza neppure pensare, tutta l’energia continua a fare, ossia ad emanare se stessa senza la minima possibilità di disperdersi.

[Fonte: Maurizio Forza e Severino Doppi]

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